Che cos’è l’ansia

Che cos’è l’ansia

L’ansia è uno stato emotivo di allerta e preoccupazione o di paura che la persona prova più o meno intensamente in determinate condizioni. L’ansia si manifesta generalmente attraverso il corpo con aumento del battito cardiaco, sudorazione, senso di soffocamento al petto ecc..

Questo stato può essere transitorio se legato a eventi particolari circoscritti nel tempo e dunque essere una paura passeggera per poi dissolversi; oppure può essere ansia generalizzata, ovvero diventare un senso di preoccupazione/paura cronico, costante e prolungato nel tempo. Quanto più l’ansia diventa uno stato a lungo termine della persona, quanto più questa inciderà sulla qualità della sua vita quotidiana.

Generalmente, è una condizione che crea disagio e sofferenza a seconda dell’intensità e della rigidità comunicativa che assume questo sintomo per la persona. Per questo spesso l’ansia, come altri tipi di sintomi, viene messa a tacere con i farmaci come risposta veloce e pratica. Ora, anche se il farmaco in situazioni critiche può essere un buon alleato, non può essere l’unica soluzione.

Scrivo questo articolo proprio per sottolineare il valore positivo e salutare di uno stato d’ansia, nel senso che per la persona è un campanello d’allarme e in realtà un messaggio di disagio personale. Attraverso il corpo, il dolore/preoccupazione/paura prende voce e metterlo a tacere completamente non è salutare, tantomento rispettoso per la fatica che quella persona sta attraversando.

È cosa buona che le paure abbiano legittimità di parola e di esistenza. Guidati e accompagnati da uno specialista, l’ansia e il disagio connesso diventano consapevolezza e si riappropriano di un significato che è specifico di quella persona all’interno della sua storia di vita.
In questa prospettiva, il mio lavoro è accompagnare la persona alla scoperta del senso che ha la sua ansia, guardarla e conoscerla insieme, “accarezzarla” perché in realtà è una nostra alleata che sta cercando di dirci qualcosa seppur difficile da accogliere e da accettare.

Solo la consapevolezza e una maggiore conoscenza di sè aiuta a rimpicciolire le paure e a gestirle in modo funzionale. Il lavoro terapeutico è un lento fruttuoso passaggio dall’gnoto al noto/conosciuto.