La coppia e la famiglia nel pensiero sistemico e nella teoria della complessità

La coppia e la famiglia nel pensiero sistemico e nella teoria della complessità

Le scoperte della scienza contemporanea, delle teorie dei sistemi, della cibernetica, della fisica quantistica ecc. hanno orientato gli studiosi verso l’elaborazione di schemi concettuali che evidenziano aspetti quali la globalità, l’auto-organizzazione, l’ottimizzazione, la cooperazione e interdipendenza degli eventi studiati.
Diventa determinante il concetto di sistema osservato in chiave di complessità organizzata in cui l’intero è diverso e maggiore della somma delle sue parti. Il fisico Capra F. per esempio, afferma che il mondo sia una rete di eventi interconnessi e interdipendenti, in essa l’uomo è un filo particolare nella trama/rete della vita (1996).
Anche il principio di “entaglement”quantistico (della non separabilità o della non località) descrive come due sistemi che interagiscono tra di loro e successivamente si separano, restano intimamente legati e correlati , formando un unico sistema anche se distanti nel tempo e nello spazio.
In questo cambio di paradigma, anche la famiglia viene vista come un sistema, un organismo complesso in continua trasformazione dotato delle caratteristiche sopra citate (totalità, dinamicità, omeostasi, circolarità ecc) e con un suo ciclo vitale specifico, ovvero tappe e compiti evolutivi che si succedono in rotture di equilibri e ricerca di nuovi, in un movimento flessibile tra appartenenza e individuazione dei suoi membri costituenti. La coppia genitoriale ha il compito di trasmettere valori e di formare persone responsabili investendo energie per alimentare il senso del noi familiare ma contemporaneamente dando importanza all’autonomia e alle esperienze nel mondo esterno, altrimenti l’appartenenza sola rischia di trasformarsi in legami rigidi di dipendenza. E’ importante che questo processo non sia rigido, perché il sistema famiglia potrebbe andare in stallo e bloccare la sua crescita. Il disagio può prendere voce attraverso il sintomo di uno dei suoi membri.
Ad esempio quando c’è confusione a livello delle posizioni gerarchiche occupate dai familiari, come un figlio che prende il posto di un genitore deceduto a fianco dell’altro genitore rinunciando alla sua individuazione per salvaguardare l’equilibrio del sistema famiglia nella sua totalità. Prolungata nel tempo questa disfunzione può generare malessere e richiedere un cambiamento attraverso qualche tipo di disturbo.
Il funzionamento armonico di una famiglia corrisponde dunque, in ottica sistemica, alla giusta funzione, posizione e ruolo dei componenti in corrispondenza alla specifica fase evolutiva che essa sta vivendo.