4 domande da fare ai bambini ogni sera

Emanuela Tosti - Psicologa e Psicoterapeuta Familiare a Pagliare del Tronto, Ascoli Piceno, San Benedetto del Tronto, Castel di Lama, Monsampolo, Monteprandone, Martinsicuro e Colonnella

4 domande da fare ai bambini ogni sera

Ieri sera quando ho messo a letto il mio 4enne, ci siamo fatti una bella chiacchierata… ma non è stato un caso isolato, noi praticamente tutte le sere ci facciamo questa piccola chiacchierata prima della nanna, è uno dei momenti che preferisco dell’intera giornata e sono convinta che faccia davvero molto bene a entrambi perciò mi fa piacere condividerle con voi questa nostra abitudine…che potrebbe diventare anche vostra!
A volte è il papà a metterlo a letto mentre io faccio addormentare la sorellina ma dopo un po’ sento la sua vocetta che dice “papà, chiedi a mamma se dopo che ha messo a letto Alyssa viene qui a parlare un po’?”.

La Routune consiste in questo: ogni sera faccio a Daniel queste 4 domande

1) Cosa abbiamo fatto oggi?
2) Qual è la cosa che ti ha reso più felice?
3) Qual è la cosa che ti è piaciuta di meno?
4) Cos’hai imparato di nuovo oggi?

Con queste 4 domande il mio piccoletto mi apre il suo cuore ogni sera, e inizia a elencare tutto quello che gli viene in mente sulla giornata e anch’io partecipo ricordandogli qualche momento o facendo dei commenti ma per lo più lascio che sia lui a parlare a a tirar fuori quello che ha dentro e alla fine la sensazione è “wow…certo che ne abbiamo fatte di cose in un giorno solo!” e così anche il fatto di dover andare a letto è giustificato…perché è stata una giornata piena, ha fatto tante cose e ora è giusto ricaricarsi.
Mi piace il modo in cui diventa riflessivo quando gli chiedo quale sia stato il momento più bello e quello più brutto e cosa ha imparato… e spesso non mi dà le risposte che mi aspetterei (questo poi fa riflettere me)

Nonostante sia una conversazione molto semplice e che non prende più di qualche minuto, è utile sotto molti punti di vista:

-Per me è fondamentale che la comunicazione in famiglia venga vissuta come una cosa normale e queste domande non sono scelte a caso.
Voglio che i miei figli sappiano ora come quando saranno adolescenti o adulti che a me interessa davvero sapere quello che succede nella loro vita e voglio che sappiano che io ci sono e ci sarò sempre che si tratti di condividere un successo o di avere una spalla su cui piangere.
Queste non sono cose che arrivano da sole. Insegnare ai bambini quando sono piccoli che comunicare con la propria famiglia è qualcosa di buono e normale, dona loro un senso di sicurezza e fiducia (io vedo la differenza anche nel modo in cui prende sonno se facciamo questa chiacchierata o non la facciamo, le volte in cui salta non è ugualmente rilassato e sereno) e spiana la strada al tipo di comunicazione che si avrà in futuro.

– Insegna al bambino come comunicare. A volte la 2enne si infila nel lettone del fratello e partecipa anche lei a questo momento e vedo che inizia ad imparare le basi della comunicazione, ascoltando quando Daniel parla o provando a rispondere anche lei.

– Lo aiuta a far pratica nell’esprimere i suoi pensieri e le sue emozioni sotto forma verbale.

– Mostra a me, madre, come mio figlio ha visto la giornata. Come ho detto prima, le risposte che ricevo sono spesso davvero inaspettate, oppure mi racconta qualcosa riguardo a come si è sentito in un determinato momento che mi sorprende. Insomma, mi aiuta a conoscerlo meglio e a prendere parte a situazioni in cui magari non ero presente. Ecco, questa è anche praticamente l’unica occasione in cui mi racconta qualcosa della scuola. Se gli chiedo cos’ha fatto a scuola in qualsiasi altro momento della giornata mi dà sempre risposte evasive e vaghe invece lì, sotto le coperte mentre ripercorre mentalmente la sua giornata ecco che salta fuori spontaneamente qualcosa e se provo ad approfondire è molto più predisposto a rispondere e davvero, a volte scopro cose che non avrei mai immaginato!

– E’ un modo per stimolare il bambino ad imparare, facendolo riflettere sul fatto che ogni giorno ci insegna qualcosa di nuovo. Inoltre mi dà l’opportunità di insegnargli che anche le “esperienze negative” (la cosa che ti è piaciuta di meno/ti ha reso triste) non hanno per forza delle conseguenze negative. Gli errori sono normali e anzi, possono essere molto utili per imparare quel che prima non sapevamo!

– Inoltre è una cosa che piace veramente a tutti e due e che implica risate, coccole, relax e che ci rende ogni sera più vicini.

Se non avete anche voi una routine simile, vi consiglio davvero di provare ad inserirla prima di darvi la buonanotte…ovviamente vale anche per i papà! Vi farà sentire vicini al vostro bambino e lui andrà a dormire con la vivida sensazione di essere ascoltato, capito, preso in considerazione e amato…e non è male addormentarsi così no?

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